top of page
assemblea.jpg

L' ASSEMBLEA

Torna indietro

In ogni processo educativo dare senso a ciò che si fa, a ciò che si conosce, a ciò che si è, assume un’importanza estrema; comprendere il senso e il significato delle esperienze contribuisce alla costruzione di migliori pensatori. Cosa intendiamo per migliori pensatori? Persone in grado di penetrare sempre più la complessità delle esperienze, soggetti capaci di assumere quale stile quotidiano l’arte del domandare e del domandarsi per favorire l’acquisizione di un’attitudine indagatrice, uno stile di avvicinamento alle situazioni e alle esperienze, sostenuti dalla motivazione ad apprendere. Nella costruzione dei percorsi di conoscenza, i bambini cercano le proprie spiegazioni, non quelle adulte, poiché ognuno costruisce in modo soggettivo la propria conoscenza. 

Quali passaggi contraddistinguono i processi di costruzione degli apprendimenti nei bambini? 

Risulta indispensabile partire dalle esperienze, dalle conoscenze acquisite, per ripensare il pensato, per ritornare sui racconti, sulle conoscenze condivise e poi analizzare le diverse realtà da più punti di vista. Sulla base di questi presupposti teorici occorre porci ulteriori domande:

  • Quali contesti educativi è utile predisporre per sostenere e valorizzare i processi di apprendimento dei bambini?  

  • Quali spazi e tempi vanno dedicati al confronto e alla discussione per rielaborare concetti attraverso uno scambio di pensieri e conoscenze? 

Riteniamo che l’assemblea rappresenti per le sue caratteristiche strutturali e organizzative il contesto privilegiato per il raggiungimento e la costruzione di un sapere di gruppo, frutto della connessione e dell’interazione dei saperi dei singoli. Nell’assemblea i bambini mostrano curiosità e interesse, ricercano e reinterpretano le informazioni raccolte; dimostrano di saper disquisire sui particolari che caratterizzano la realtà circostante e di porre quesiti. L’obiettivo delle nostre scuole è diffondere nei bambini il piacere del domandarsi e la curiosità della ricerca. Martina (5,6 anni) nel descrivere l’assemblea dice: “È un cerchio che facciamo la mattina dove diciamo le nostre idee che sono folli… mentre le diciamo… possiamo ascoltare gli amici e ci facciamo venire delle nuove idee così le uniamo alle altre e possiamo creare una grande idea dove, ogni mattina, ne diciamo un pezzettino che sia interessante, così nella mente ho una grande idea, che ogni volta ne dico un pezzettino”. È evidente nelle parole di Martina il principio dello scambio, dell’ascolto, della rielaborazione e dell’utilizzo ponderato e attento delle nuove conoscenze acquisite, delle informazioni raccolte che vengono ricollocate nelle esperienze, giorno dopo giorno. 

L’assemblea diventa dunque momento generativo di relazioni e saperi tra i bambini; diventa luogo in cui a ciascun bambino viene garantito un momento di protagonismo. Si parte da temi, argomenti, accadimenti inaspettati, da domande poste dall’adulto per indagare verbalmente i saperi del gruppo sezione. Riteniamo corretto parlare sempre di saperi provvisori, aperti, in continua trasformazione, come d’altro canto sono i saperi e le conoscenze del mondo adulto.

È all’interno dell’assemblea che si costruisce o si rinsalda, giorno dopo giorno, l’idea di gruppo, l’identità del gruppo, su un rapporto di fiducia basato sull’ascolto e sul rispetto dei compagni, delle loro idee, delle loro valutazioni e riflessioni. Un processo sostenuto quotidianamente dalle insegnanti, gestito nella sua evoluzione e trasformazione, un passaggio da enunciazioni e pensieri iniziali ad approfondimenti e analisi mirate e puntuali. Nel gruppo deve svilupparsi l’interesse su ciò di cui si sta parlando, elemento indispensabile che coinvolge i bambini nella loro complessità. È parlando e riparlando, giorno dopo giorno, che il gruppo impara a porre attenzione ai processi, ai confronti, alle variabili e alle interazioni fra i compagni. L’assemblea per i suoi significati e valori deve essere considerata appuntamento quotidiano, mai uguale nella sua struttura perché alimentata ogni giorno dai pensieri e dai vissuti dei bambini sempre differenti. Ogni giorno, al percorso iniziato e condiviso con il gruppo, si aggiungono elementi di nuova riflessione che vanno a modificare il sapere raggiunto il giorno precedente. 

 

Utilizzano le cosiddette “buone domande”, domande pertinenti rispetto al focus della riflessione e dei pensieri dei bambini, le insegnanti possono sostenere e accompagnare il gruppo verso la riflessione e la ricerca dei significati. Le domande devono svilupparsi dentro ai pensieri dei bambini e sostenerli nel ragionamento. Si tratta di domande aperte che prendono forma all’interno della zona di sviluppo prossimale, nell’area di sviluppo potenziale di ogni bambino; partono da idee per produrne altre.

 

Se l’assemblea organizzata nella prima parte della giornata racchiude in sé la complessità descritta, uguale se non superiore valore assume l’assemblea di ricognizione organizzata verso il termine della mattinata, nella quale il gruppo si raccoglie per restituire gli accadimenti della giornata, per cogliere le intuizioni emerse durante una ricerca, per entrare nel merito dei significati delle singole esperienze agite nei numerosi spazi attrezzati e organizzati della sezione e della scuola nel suo complesso, all’interno e all’esterno. 

 

Qui si attivano processi di autovalutazione e di valutazione che i bambini compiono riflettendo e risignificando le esperienze vissute, le proprie elaborazioni e quelle dei compagni, si realizza un dibattito in cui ciascuno è sollecitato a esprimere e motivare il proprio pensiero. È così, dunque, che costruiamo competenze, valorizziamo le risorse dei singoli, sosteniamo un processo riflessivo all’interno del per produrre nuovi saperi ed evoluzioni. 

 

L’assemblea è il luogo delle relazioni sociali e cognitive, dove i bambini iniziano a sperimentare le regole della convivenza sociale; è momento di negoziazione e di condivisione che si muove intorno a un interesse comune sia a livello cognitivo che emotivo. “È attraverso il dialogo che si costruisce il senso della comunità”

(Pascucci e Rossi, 2004).

  • Black Facebook Icon
  • Black Instagram Icon
  • Black YouTube Icon
bottom of page