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DOCUMENTAZIONE

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Parlare di documentazione significa porsi alcune domande: cosa significa documentare, perché e per chi documentiamo?  

La storia di ciascun bambino si definisce all’interno di una rete di esperienze e di relazioni, all’interno di vissuti che evolvono nel tempo.  La memoria documentativa sostiene la crescita, qualifica i processi di ricerca, li ri-significa, arricchendo contemporaneamente il sapere del singolo e del gruppo. E’ attraverso la  documentazione che i processi d’apprendimento si manifestano, vengono condivisi all’interno del gruppo sezione, vengono comunicati ai genitori, al gruppo di lavoro. Molti sono gli strumenti che la scuola può utilizzare per documentare l’evoluzione del progetto educativo, e molte sono le strategie per rendere visibile i percorsi di lavoro: fotografie, video, dialoghi fra i bambini diventano strumenti indispensabili, per condividere “saperi”, idee, pensieri di adulti e bambini che abitano e caratterizzano la scuola.

 

Documentare significa dunque rendere visibili i processi di apprendimento dei bambini e le strategie che gli stessi mettono in atto nei processi di costruzione delle conoscenze. Permette la valutazione del percorso in itinere, sostiene e sollecita l’azione interpretativa dell’adulto, favorisce l’avvicinamento al pensiero del bambino ed alla sua evoluzione.

 

Documentazioni a sostegno di un approccio progettuale, che prende vita dagli interessi del gruppo e si sviluppa all’interno dei pensieri e delle rielaborazioni dei singoli. Ogni forma documentativa presuppone una scelta, l’elaborazione del materiale raccolto attraverso osservazioni e registrazioni, per mettere a fuoco i passaggi salienti di un’esperienza, di un momento, di un vissuto della quotidianeità. Si documenta per i bambini, per i genitori, per il gruppo di lavoro, per la comunità allargata ed ogni soggetto al quale ci rivolgiamo richiede forme e strategie diverse. Pannelli e/o pubblicazioni raccolgono i passaggi salienti delle esperienze vissute, restituiscono il bambino nella sua complessità, nelle sue ricerche, nelle sue tante e diverse potenzialità. Ma esistono altre forme documentative varie e differenti pensate non tanto e non più come momenti terminali di un processo, ma strumenti collocati in itinere, per accompagnare le fasi di sviluppo delle diverse esperienze- ricerche proposte all’interno delle scuole. Parliamo allora di ipotesi progettuali, brogliacci, sfogli, mappe, ricognizioni, rilanci, strumenti documentativi indispensabili per entrare nel pensiero dei bambini ed accompagnarne lo sviluppo. 

 

“… facciamo gli sfogli così ci ricordiamo tutte le cose...così possiamo fare tutte quelle cose ma in modo diverso … nuovo...poi possiamo farci ancora delle scritte dei disegni e poi ancora ricordarci tutto quello che avevamo capito” Lorenzo (6 anni)

 

“negli sfogli facciamo vedere le nostre idee con le foto e le parole”

Alessandro (5 anni)

Lo sfoglio in particolare elaborato insieme ai bambini, permette al gruppo di riconoscersi , di reinterpretarsi durante i percorsi di cui sono stati protagonisti. Un processo che genera ulteriori dinamiche conoscitive, che permette il confronto con i pensieri e i punti di vista degli altri, che crea nuove domande, permette di ipotizzare nuove teorie, sollecita dubbi e nuovi interessi. Quando i bambini condividono negli sfogli un’idea, una teoria, i passaggi salienti di un’esperienza di ricerca, non la trasferiscono semplicemente agli altri, ma la rielaborano per comunicarla, per memorizzarla.

 

Documentare i processi d’apprendimento significa dunque rendere visibile, costruire nel tempo conoscenze, condividere con metodo le conoscenze che prendono vita quotidianamente, all’interno delle scuole. Attraverso i diversi strumenti documentativi anche le famiglie si avvicinano all’esperienza educativa dei propri figli, scoprendone i significati e le evoluzioni. Strumenti necessari per creare confronti intorno ad un progetto educativo condiviso.  Documentare significa come afferma Carla Rinaldi “rendere visibile la cultura dell’infanzia”

 

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