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LE ISOLE

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“Incoraggiare l’apprendimento collaborativo. Imparare non è solo un processo individuale. La dimensione sociale dell’apprendimento svolge un ruolo significativo. In tal senso, molte sono le forme di interazione e collaborazione che possono essere introdotte (dall’aiuto reciproco all’apprendimento cooperativo, all’apprendimento tra pari), sia all’interno della classe, sia attraverso la formazione di gruppi di lavoro con alunni di classi e di età diverse”.

(Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo 2012)

Che cos'è?

Sono postazioni formate da quattro banchi o da un solo banco equivalente, attorno al quale lavora un gruppo di quattro bambini che rivestono incarichi e compiti.

Sotto le gambe delle sedie sono posizionate palle da tennis per agevolare i cambiamenti di postazione degli alunni senza provocare rumore. 

L’isola è corredata da contenitori per i materiali di uso comune.

Perché?

  • Per stabilire e consolidare relazioni di dialogo e di collaborazione, in cui ogni bambino possa     

  • sperimentare il valore della presenza e del contributo di ciascun componente dell’isola. 

  • Per vivere la responsabilità: ogni gruppo e ogni singolo è responsabile dell’assolvimento del compito assegnato, della gestione dei materiali, dell’uso degli spazi e delle modalità relazionali instaurate. 

  • Per esprimere anche nell’attuazione del proprio incarico, capacità e competenze.

  • Per imparare ad ascoltare, a verbalizzare le proprie idee, e a giustificare ipotesi.

  • Per allenarsi al saper attendere, e a controllare le proprie azioni.

  • Per abituarsi a parlare sottovoce, favorendo un clima di attenzione e di serenità

  • Per attuare modalità di lavoro didattico diversificate nei contenuti e nei modi.

  • Per promuovere “l’approccio interdisciplinare alla conoscenza che aiuterà gli studenti a

  • collegare i concetti, facilitando un più profondo apprendimento ” EDUCATION A 4 DIMENSIONI PER IL XXI SECOLO di Charles Fadel.

  • Per vivere il ben-essere personale anche affrontando e superando i naturali conflitti relazionali con i pari.

  • Per offrire al singolo e al gruppo classe un prezioso e potente strumento di crescita.

Quando?

La disposizione ad isole è il setting abituale dell’aula. Per particolari attività didattiche si possono formare gruppi mobili secondo criteri determinati dal raggiungimento degli obiettivi. 

Come?

I bambini del gruppo possono quotidianamente cambiare la posizione all’interno dell’isola. Nelle aule sono predisposti 4/5 o al massimo 6 isole, a seconda del numero di alunni e dello spazio a disposizione. 

I gruppi, che costituiscono l’isola sono formati dagli insegnanti secondo criteri condivisi dal team,

e rimangono fissi per un periodo di circa due mesi. Se all’interno dell’isola si manifestano significative difficoltà relazionali, il team individuerà le strategie più opportune per non inficiare il raggiungimento delle competenze sociali previste. Nel gruppo ogni alunno ha un incarico definito nei modi e nei tempi.

L’utilizzo dell’isola è uno strumento che evolve rispetto:

  • alla maturità dei bambini (dalla prima alla quinta)

  • alle capacità di gestione dell’insegnante

  • ad una maggior progettazione didattica personalizzata e differenziata rispettosa dei vari stili e livelli di apprendimento.

Tale strumento per la sua stessa natura stimola e favorisce la didattica interdisciplinare.

Attenzione!

L’organizzazione dell’attività didattica deve prevedere a livello di progettazione curricolare l’utilizzo di tale dispositivo.

La disposizione ad “isole” può supportare una pluralità di modalità di lavoro: a piccolo gruppo, a coppie e individuale. 

La composizione dei gruppi è un compito delicato assunto dal team e da svolgere collegialmente condividendo le osservazioni registrate. 

È determinante che gli insegnanti perseverino nell’utilizzo quotidiano degli incarichi valorizzandone così il ruolo e il senso, e che siano attenti a dare ai bambini il giusto tempo per svolgere con cura i compiti che l’incarico richiede. Partendo dalle prime sezioni/classi, si potrebbero individuare alcuni momenti rituali per valutare in modo giocoso lo svolgimento 

dell’incarico; mentre nelle sezioni/classi più alte si potrebbero attivare sistemi auto valutativi. 

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